30.6.11

Ladolescenza - ovvero i turbamenti del giovane Makkox (post che avrei dovuto scrivere il 15.05.2011)

Io Makkox non lo conoscevo. Mai aperto un Canemucco, mai passato sul sito de IlPost, mai bazzicato dalle parti di Coreingrapho. Insomma un perfetto sconosciuto.
Sarà che a me se un fumetto non è in bianco e nero formato 16x21 un po' mi dà fastidio leggerlo.

Non fosse stato per questo probabilmente sarei rimasto ancora per un po' nella mia inconsapevole disinformazione, ma dato che le cose non sono andate così ho scoperto che lui c'è e lotta con noi.

Perché Makkox, in arte Marco Dambrosio, è uno di quelli che combatte ogni giorno. Quotidianamente prende il suo mazzo di chiavi, sceglie un SUV parcheggiato a cazzo davanti a una scuola, e, dopo averci pisciato nel serbatoio, incide 'lavami' sulla carrozzeria.
Potrei dire che Makkox è sagace, ironico, che è un satiro dubbioso, che è Uggenio!... Ma il rasoio di Occam ci dimostra la semplice verità: Makkox è bravo!

Ci sono disegnatori talentuosi, comici sublimi, narratori raffinati, e non ho dubbi che questo artista a forma di papero possa anche essere compreso in uno di tali insiemi. Ma nel circolo dei 'bravi' io non ce ne metto molti!
Perché a Makkox si possono trovare un casino di difetti, e già questo basterebbe per farcelo diventare simpatico, ma quello che lo rende bravo è il "dono".
La capacità di vedere una luce all'interno delle cose, di smontarne mentalmente i meccanismi per coglierne l'essenza, l'infimo ingranaggio che si è incastrato o si incastrerà.
E' un guascone che guarda i fatti con curiosità, e da quel suo osservare estrapola una particella elementare che pulsa di emozioni varie, distinte, antagoniste a volte, ma sempre efficaci, puntuali, illuminanti.

Lo fa per la politica, per la società, per la cronaca... Lo fa pure per Ladolescenza.

Il libro è soddisfacente ancor prima di essere comprato.
Perché l'autore riesce a ricreare sulle pagine web quell'atmosfera giocosa che si respira alle fiere, in una sorta di interazione che è reale perché immaginaria, rassicurante come il fruttivendolo sottocasa. Makkox ti mette a tuo agio e chiacchiera amabilmente, ti fa assaggiare quel che ti sta vendendo, incide un tassello sulla scorza dell'anguria che tiene in mano e te ne offre il cuore.

Ladolescenza è una raccolta cinica. Non tanto per ciò che ti mostra, ma per quel che ti lascia.
Soffia sulla polvere dei ricordi e lentamente trasforma la storia intima e personale del protagonista in una 'madeleine' intinta nel vaso della nostalgia.
Perché Makkox è bravo (lo abbiamo già detto, mi pare), soprattutto quando si tratta di incorniciare degli attimi, brevi sequenze che trascinano con sé la fiumana del vissuto.
Il suo stile imperfetto, i colori incerti, tutto contribuisce a trasportarci all'interno di una bolla di sapone in cui bloccare il tempo alla nostra adolescenza, fino a convincersi che i suoi ricordi sono i nostri e vivere con nostalgia quel periodo che prima o poi finiremo, magari solo per un istante, per rimpiangere.

Un'autoproduzione perfetta, ottimamente curata, magistralmente stampata, venduta, distribuita.
Lo dico anche per dare un po' fastidio a chi non ce l'ha, ché le copie che sono state stampate le hanno vendute tutte in pochi giorni.

E comunque, pochi giorni dopo che mi è arrivato a casa Ladolescenza, mi sono comprato in edicola a 2 euro il vecchio numero di Animals su cui il racconto era stato pubblicato. E mica lo sapevo...

EDIT: che adesso non è neanche più vero che non ci saranno più copie, ché Ladolescenza si ristampa. Leggi qui fino in fondo.

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