7.7.11

Caparezza Eretico Tour 2011 - ovvero sublime subliminalità


Esistono cose che vorresti far fare alle nuove generazioni. Cose che spesso risultano davvero ostiche: 
mangiare le verdure, rispondere con educazione, lavarsi dietro alle orecchie, formarsi una coscienza politica approfondendo criticamente i temi della società civile.

Cose da genitori insomma, da maestri, professori, suore dell'asilo, amici che ne sanno, da wikipedia e altri siti senza tette. (che poi non è neanche vero).

Conosciamo i giovani. Sono affascinati dal vietato, dal nonsipuò, dal sono cose da giovani che noi vecchi non capiamo e quando eravamo giovani noi mica c'era 'na roba del genere che non capisco e cosa c'è da capire che sono solo quattro deficienti.. robe così insomma.

Conosciamo anche i vecchi. Sono quelli che da vent'anni votano a cazzo e si fanno comprare dal caldo buono di una promessa non mantenuta.

Ma rimaniamo sui giovani. Ma anche sui vecchi. Cosa si fa? Come glieli si propinano i broccoletti?

O siamo dei geni della psicologia inversa:



Oppure dobbiamo avvalerci di altri mezzi. E qual è la cosa più figa che abbiamo sempre visto in tutti i film, quel metodo infallibile per convincere qualcuno di qualcosa senza che magari se ne renda conto e addirittura illudendolo che sia sua volontà quel pensiero che subdoli gli abbiamo inculcato?
Quale sarà?

Ma senza ombra di dubbio i messaggi subliminali!!!

E ogni canzone di Michele Salvemini, in eccelsa arte Caparezza, è un messaggio mascherato da divertimento.
E' un salto, un urlo, un coro. E' la voce gracchiante che ti trapassa al ritmo esagitato dell'incontrollabile, dell'incontenibile.

Caparezza c'è! E' sempre presente. 
Sul palco è ovunque e per ognuno dei suoi pezzi porta un'invenzione, un istante in cui pensi 'genio', un'infinitesimale quiete silenziosa che precede la tempesta dei suoni, la raffica luminosa delle parole, la pioggia ritmata e rimata dei significati.

E in ognuno di quei brani, energetici, primordiali, tribali, si nasconde un messaggio. Il cuore pulsante al centro del tornado, un'anima di antimateria che si nutre di quell'irrequietezza.

Caparezza dice. Dice quel che pensa, lo infila in ogni frase, te li trovi avvinghiati tra le righe quei pensieri, come serpenti pronti a morderti. Pericolosi. Perché di pensieri pericolosi parliamo, non tanto nel loro significato ma nel loro percorso: sono frutto di ragionamento, di critica. Sono l'elaborazione di un'esperienza umana, figli della curiosità, dell'osservazione della società e delle sue incongruenze, delle sue mancanze, delle sue brutture.

E' caustico, crudele, iconoclasta. E te lo trasmette mentre salti, mentre la musica ti percorre fino a sfinirti. Te lo regala silenziosamente mentre ti ubriaca di rumore, di teste danzanti di fronte ai tuoi occhi, di vita irrequieta, giovane, vecchia, non importa. Perché quell'attimo riesce ad azzerare ogni distanza.

E magari subito non te ne accorgi. Ma quei messaggi te li sei portati a casa.
Non perché siano tuoi, ma per il gusto appagante di rifletterci, di valutarli, di usarli per crearsi una propria coscienza civile. Insomma, quel che dicevamo prima.

Sublime subliminale.

Nessun commento:

Posta un commento

È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...