29.7.11

Dylan Dog 299 - ovvero una disaffezionata clientela

Allora, Brad  Pitt e Morgan Freeman sono due detective. Il primo è un giovanotto inesperto, il secondo sta per andare in pensione.
Kevin Spacey invece è un maniaco religioso che si fa chiamare John Doe.
In pratica Kevin Spacey entra dentro gli appartamenti della gente peccaminosa e gli scrive sul muro con la Replay il peccato di cui ognuno è devoto.
La gente arriva a casa, s'incazza, chiama la polizia e Brad e Morgan accorrono. Kevin sbuca fuori e scrive 'Ira' sulla fronte di Brad, poi viene arrestato.

Fa schifo vero?

Sono i cattivi che fanno la storia.

Gli eroi poi arrivano, sistemano le cose, si fanno belli di fronte all'opinione pubblica, rilasciano le interviste e assurgono al ruolo di protagonisti di una vicenda che senza il villain di turno non sarebbe mai esistita.
Comodo vero?

Com'è che diceva il Dr. Nekhorvich in Mission Impossible 2?
"Sai Dimitri, quando si cerca un eroe, bisogna partire dalla cosa di cui ogni eroe ha bisogno: un cattivo. Per questo, cercando il nostro eroe Bellerofonte, abbiamo creato un mostro: Chimera."

Ecco, il problema di questo Dylan Dog è che dall'altra parte non c'è nessuno da combattere.
La Chimera è una chimera.
Nessuno da odiare, nessuno di cui stupirsi, nessuna malvagità assoluta per cui indignarsi, spaventarsi, appassionarsi.

C'è Riccucci che sfratta i poveri vecchietti e assolda un branco di balordi per fare le cose brutte e rompere le vetrine del negozio di Bersani.
Siam mica qui a dare la piadina ai fantasmi!
Che il soggetto alla fine sarebbe anche onesto, niente per cui entusiasmarsi, ma onesto.
E non serve invocare lo splatter, i morti ammazzati, il sangue a secchiate e gli occhi risucchiati col Folletto.
Ma un po' di sana cattiveria quella sì.

Quel poco che basta per far sembrare il nostro Dyd/Bellerofonte una parvenza di eroe/antieroe/buono che salva tutti alla Dylan Dog.
Eppure anche stavolta si è persa l'occasione di portarla a casa...
Dai, dai, dai...
I disegni di Cossu sono i disegni di Cossu. Da sempre.
E di suo andrebbe anche bene così.
Ma se ci fosse qualcosa di interessante da rappresentare, sicuramente renderebbero di più.

Che altro dire?
La sequenza degli ultimi numeri contribuirà senz'altro a far sembrare il numero 300 un capolavoro.
Magari lo sarà davvero, chi lo sa?

Ma la verità (perlomeno la mia) è che questa linea redazionale sta solamente contribuendo a far desistere anche i lettori più accaniti.
Parecchi son lì che si dicono "compro il 300 e poi smetto!".

Una disaffezionata clientela.

E Dylan Dog che dice?


Contento lui...

2 commenti:

  1. Che il buon Dylan si stia avviando serenamente sul viale della bimestralità come a suo tempo il BVZM? Potrebbe non essere una cattiva idea, visto l'andazzo (e a Pannofino affiderei volentieri la stesura di qualche soggetto e/o sceneggiatura)...

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  2. con 150.000 copie al mese direi che la mensilità è ancora assicurata...vedremo che emorragia di lettori ci sarà dopo il 300

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...