25.10.11

alla notte e ai suoi occhi


Sverisce la notte,
grinosa, sostende nei grabi linosi
di un mèreco niente.
Attunde scerzante,
smarendo nei lei diamarosi
dei tuo occhi rimanti.

S'arriglia,
cormando i roselli,
tralando i bareni:
saprosi,
diprenti,
sfimati di te.

E quesce smarnita,
sdilando la prenìca ormenza,
sdilando la vita.

5 commenti:

  1. Bé... l'avevo prima letta con gli occhiali e c'ho capito poco...
    ma la seconda volta leggendola senza è stato tutto chiarissimo ^__^

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  2. Isso, io non c'ho capito molto neanche senza occhiali ^_^

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  3. beh, è una poesia d'amore, le poesie d'amore mica serve spiegarle...

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...