25.7.12

Naturismo


Difficilmente rebloggo.
Sono essenzialmente un asociale di merda (se mi avessero dato un euro ogni volta che ho visto scritto associale con due esse, adesso avrei degli euro).
La partecipazione da queste parti è prigionia più che libertà, twitter una macchinazione degli alieni per una psicoanalisi di massa, il 'condividi' è il grimaldello per violare inconsciamente l'intimità di un pensiero.

Sarà che in questo caso si tratta di Makkox, sarà che con la vecchiaia mi sono intenerito anch'io, sarà che non so che cazzo scriverci su 'sto blog che mi guarda con gli occhioni da cucciolo e mi succhia il sangue come una vampira. Comunque, ecco una bella vigna!

Non parlerò di Makkox, tanto ne ho già detto che basta, volevo invece lasciare per un attimo spazio alle sensazioni che la sua vignetta mi ha smosso.

E a scanso di ogni equivoco accantoniamo subito la questione, non mi incaponirò su chi ha fatto bene e chi ha fatto male, sui governi precedenti, sul quando c'era lui e sul votate me che le sistemo io le cose.
Qui non si tratta  del professore europeista in mano ai banchieri o dell'imprenditore piduista in mano alle puttane o del comico berlusconista in mano ai propri deliri o del... del... di quella roba finto democristiana che è il pd che manco mi viene da appiccicarci qualche etichetta, ché tanto non ci sta attaccata.

No, qui la tesi è un'altra: la tesi è che la persona giusta non c'è. L'eroe, il deus ex machina, l'uomo della provvidenza non esiste e, peggio ancora, anche se esistesse non potrebbe fare nulla.
Cioè, magari una botta di culo potrebbe anche capitare, ma sarebbe soltanto un episodio, una vittoria estemporanea, statistica.

Perché il Sistema, quello artificioso, artificiale che hanno (abbiamo?) eretto non è più gestibile, controllabile, prevedibile. Nel suo contrapporsi al reale, all'economia reale, ai mercati reali, alla vita reale questo leviatano ha assorbito cogli anni quell'essenza naturale che lo circondava, si è fatto cosa viva, mondo naturale, vulcano, tornado, terremoto.

E come tale non soggiace più alle leggi dell'uomo, non più.

Si può provare, tentare un'azione, un gesto, un rimedio, un sacrificio: ma quanto davvero è causa e quanto davvero è effetto?

Mi capita in ufficio, con qualche programma (software dico) talmente radicato, stratificato, vissuto, rabberciato da aver acquistato vita propria. Lo guardi e ne intuisci la complessità ma allo stesso tempo ti rendi conto di non avere completamente gli strumenti intellettuali per seguirlo fino in fondo, percorrerne ogni rivolo, ogni possibile biforcazione.
Sai che ogni riga che scriverai avrà un risultato conosciuto nell'immediato ma probabilmente nasconderà anche esiti imprevisti e imprevedibili in ogni possibile futuro che quel cambiamento originerà.

Ecco, di fronte a quel vulcano io ho visto il mio codice diventare cose, vita, quotidianità, mondo.
Un complesso universo che si rifiuta di rispondere agli stimoli secondo le nostre codifiche, unpredictable, e noi qui a illuderci di poterlo controllare, gestirlo, imbrigliarlo.
E solo per il semplice (semplice) fatto che l'abbiamo creato noi.

(Come se la genitorialità includesse davvero il controllo).



Niente, uno sprazzo di serietà civile. Ora rinsavisco.


4 commenti:

  1. basterebbe far sparire per un pò la corrente elettrica...

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  2. così non andresti in giro per la rete a scrivere 'pò'.

    In effetti sarebbe già un miglioramento ;)

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  3. ops, l'ho fatto ancora. Ma non hai scritto "anno nuovo, ortografia libera"?

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    1. AH! AH! AH! Boccalone!

      (viste anche le altre tavole, confermo il giudizio [il protagonista però lo preferivo nella prima versione])

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...