6.11.12

Blam. di Maicol&Mirco ovvero in sostanza stupefacente



Fare le recensioni dei fumetti è uno sbattimento.
Cioè, già comprarli a Lucca è stato considerato (da un giudice di pace di Livenza, atto n.23615 del 16.05.2008) cito testualmente "un atto in netto contrasto con i principi basilari della Convenzione di Ginevra e deliberatamente pregno del più bieco sadismo etc etc etc..."

Che a star lì di fronte allo stand, con il tizio vestito da Thor che ti appoggia il suo possente Mjöllnir tra le chiappe con cadenzato moto ondulatorio e la ragazzina che vuole a tutti i costi passare tra te e il banco, a sfregio delle sue imponenti ali in piume (apertura 2,5 m) di vero corvo (probabilmente sterminato dall'aviaria), ecco, a star lì col libricino in mano capita spesso che tutta la tua vita ti passi davanti agli occhi come in un libretto di Maicol&Mirco™, rosso, tipo Adelphi. (giuro non farò più periodi così lunghi).

Comunque fare le recensioni è uno sbattimento, l'ho detto, quindi quest'anno ho deciso che userò recensioni fatte da altri prese a caso da internet.
Per parlare di Blam., quindi, eccovi l'estratto copiato citato da uno dei commentatori del blog di RRobe.

Ok, per oggi direi che il nostro dovere l'abbiamo fatto.











Ah, un'ultima cosa lasciatemela dire prima dei saluti: Blam. è un libro eccezionale.

Un condensato di truce meraviglia che gocciola dalle pagine, come se il voltare di ogni foglietto rosso fosse la pressa sotto cui appiattire le proprie contenutezze.

Non vorrei sbilanciarmi che poi cado, ma non mi stupirei se tra qualche giorno si rivelasse il libro migliore che mi sono portato a casa da Lucca.

Perché si ride, tanto. Fino a vergognarsi di aver riso probabilmente. Risollevando lo sguardo per nulla sollevati, ripercorrendo il lampo di quelle storie brevi, essenziali, minime fino allo scuotimento del tuono di inadeguatezza che attraversa gli organi interni arrivando al cervello. Cervelletto, ipotalamo, amigdala. E lì si ferma. A inceppare qualche pensiero come un corpo estraneo, a cercare la paura, di sé, e non trovarla, svelarsi.

Blam. è una raccolta di vignette crude, scorrette, disdicevoli, sconvenienti, coprolaliche e offensive (e questa è la parte in cui ne sto parlando bene), una sequenza di microstorie così spiazzantemente vere da necessitare dei disegni finti, sbagliati, eppure necessari.

Che poi, a cercare bene si scopre che nel mirino della satira stavolta c'è proprio chi legge, e il fucile del giudizio impietoso è puntato verso di noi, sorridenti col nostro librettino rosso in mano, partecipi come tutti dell'ipocrita danza di significati buona solo a sollevare il fastidioso pulviscolo del perbenismo: polvere sottile a coccolare i cancri di una società coattamente adulta.

E in questo contesto Maicol&Mirco sono i bambini che indicano il re, gridando non solo che è nudo ma che si è anche cagato addosso mentre stuprava il proprio figlio seienne.
E proprio come bambini hanno scelto di disegnare, ricercando la feroce sincerità infantile e così facendo ingannare e ingannarsi, sprofondare come tutti nel girone degli ipocriti, delle maschere, della finzione.

Blam. il colpo secco della pistola che pagina dopo pagina uccide le nostre speranze di redenzione, rimaniamo lì, a sanguinare un riso spietato, cinico e malato.

Per fortuna prima o poi moriremo.

BLAM.

(adesso ve ne posto tre, immaginatevele con i disegni normali, non funzionano. È il parossismo, l'estremizzazione, il freakesco che fa la differenza. E quei due birboni [che sono capaci di disegnare bene] lo sanno.)

[potrebbe capitare che non vi piacciano, che vi disturbino, addirittura che vi offendano. Cazzi vostri che io i 10 euro ormai li ho spesi!]








Sì, lo so. Ho detto tre e sono cinque.
Mi sono sbagliato. BLAM.

9 commenti:

  1. Mi è piaciuta molto la risposta di RRobe (anche se non l'ho capita);)

    Mi sento terribilmente offesa. Sissì


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  2. che culo! una siringa infetta!
    muahahahah!

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    1. beh, se è una scusa per non concederti, sappi che sei un cafone!

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  3. era da tanto che non ridevo così. lo devo avere! vado a cercare di capire come.

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    1. cioè? stai dicendo che quei quattro disegnetti demmerda fatti da un bambino mongolo daltonico ti hanno fatto ridere più di me?

      Ma robe da matti, adesso faccio subito una controrecensione.

      (so che stavano predisponendo la vendita on-line, prova a guardare sul loro blog o su quello dei superamici)

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  4. Grosso gap demenziale? Probabile che si faccia confusione tra demenzialità e demenza...e allora forse può sorgere qualche difficoltà nel distinguere una satira intelligentemente greve e/o sporca dalla merda pura e semplice (ecco, perlomeno in questi casi ci si potrebbe sforzar di capire che lo stile da "mongolo" -piaccia o meno di per sè- è una scelta precisa in funzione di quello che si vuol raccontare)...

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...