29.11.12

Wanted 5



Arriva il momento per ogni blogger di doversi rapportare coi propri lettori.
Io di mio lo faccio ogni mese (prima era ogni tre mesi, poi ogni due, la prossima volta sarà quindicinale).
Perché?

Perchè (non non l'ho scritto con l'accento sbagliato, mi è appena venuta un'ideona. Dato che ho sempre invidiato quelle forme in cui il "perché" si dice in maniera differente quando domandi e quando rispondi (Why-because Pourquoi-parce que, ...) ho deciso che anche l'italiano necessita di tale distinzione. Perché domanda, perchè risposta. Fighissimo!), dicevo, perchéè in certi contesti uno non sa più che cazzo scrivere e quindi è d'uopo adottare il trucco più vecchio del mondo (no, quella è una pratica sessuale non un trucco): far lavorare gli altri al posto tuo!

Voi scrivete, fate le ricerche, arrivate qui con la speranza di una tanto agognata risposta. Io copio e incollo e vi prendo per il culo. Facile, diretto, indolore. Come un piercing allo sfintere.

Perché qui, a parte quei quattro gatti quelle quattro gattine che scrivono, sfottono e lanciano dadi (ah, dato che nessuno ha tirato vale il pesce blob di Orsa, volevo ricordarvelo), capita che a questi lidi approdi la gente più disparata.
E dato che tra noi giovani blogger vige la regola di dare una mano agli internauti in difficoltà, no, l'altra mano, che noi giovani blogger facciamo tutto con una mano sola che l'altra c'ha sempre altro da fare (che genialata internet!).

Vabbé, avete capito cosa mi sto apprestando a fare. L'ordine dipende da come 'sto cazzo di robo carica le foto, che pare avere un dio per i cazzi suoi.
Ci vediamo alla fine, con chi rimane.





Il latte è intero,
il pane integrale,
la luna piena,
il pasto completo.
L'unica separata in questa casa sei tu. Auguri.

Oppure

Ti sarai anche separata, ma a noi sembri ancora grassa come prima. Auguri.

oppure

Aug. Visto che da due giorni sei separata, ti abbiamo diviso anche gli auguri!






Allora, io conosco:
- la prostrata di strutta
- la zuppa in sfese
- le spogliatelle
- la pantera napoletana
- il marzapene
- la sucker
- la milletroie
- i pompini di dama
- la sbavarese
(fuori concorso per eccessiva popolarità: tiramelosu e cazzata siciliana)





















- Quando ho usato il dildo hai urlato tantissimo, ti è piaciuto eh?
-  Hai usato la senape al posto del lubrificante, coglione!

- Ti piace se faccio così?
- Solo se vai a farlo fuori di qui!

- È la terza volta che scopiamo, non che mi dispiaccia ma perché mi hai sempre dato solo il culo?
- Sono un uomo, pirla!

- Ti va di stare sopra?
- A quale dei tre?






Una volta a una mia amica hanno rubato la fica sotto la gonna.
Bisogna stare attenti con le gonne, non sono sicure come i pantaloni, la fica è esposta e raggiungibile da ladri e borseggiatori. Quindi, sì alle gonne ma con prudenza!

Donne a cui hanno rubato la fica sotto alla gonna



















Beh, ammetto che quando ero giovane c'ho messo del mio. Poi l'età, i legamenti che non tengono, le cartilagini che si indeboliscono. Comunque voglio dare un consiglio a tutti voi nuovi giovani che volete praticare il pompino acrobatico: sì avvitamento, no carpiatura.





Sfatiamo un mito: non è vero che unendo due delle cose più buone del mondo si ottiene una cosa ancora più buona. Comunque voi siete dei cazzo di malati, non ve l'ho mai detto ma questa volta proprio non posso esimermi, porca la puttana troia: la burrata? Ma la burrata dove? No, aspetta, ditemi che volevate scrivere (s)burrata...





Bene, siete capitati nel posto giusto.
Ho fatto un master in estathé nel 1995, poi un corso di perfezionamento nel 1996, l'esame di sommelier da estathé nel 2000, poi i premi, la consulenza in Ferrero per perfezionare la miscela, il vibratore a forma di bottiglia... ah, quanti ricordi.
Il mio giudizio è che l'estathé è la figa delle bevande: quando non c'è la vorresti e quando c'è non vedi l'ora di bagnarti le labbra.






Consiglio quello in polvere.


27.11.12

... e la mia faccina sovrapporla a quella di chissà chi altro


Scommetto che non vi eravate mai chiesti se le emoticon significano sempre la stessa cosa in tutti i paesi del mondo o se invece esistono dei false friend anche nel mondo delle faccine.

Ecco, io me lo sono chiesto per la prima volta nel 1996 (c'era ancora la Microsoft Chat, quella coi fumetti), avevo vent'anni e i Take That si stavano sciogliendo.
Faceva freddo, ricordo, e le anitre del laghetto -avendolo trovato ghiacciato- starnazzavano nel garage dove solevo passare le mie notti illuminate dal riverbero di uno schermo più profondo che largo.

Dopo quasi ulteriori vent'anni, posso finalmente pubblicare (e come sempre ringrazio i tecnici di Blogger per avermi dato il permesso di farlo senza ricevere nessun compenso) un piccolo breviario di significati particolari di simboli che ben conosciamo e che abbiamo sempre però associato ad altre emozioni.


:-)           
pisci come un innaffiatore automatico    
(North Virginia)

^_^        
sopra il livello del mare                         
(Deserto del Gobi)

:-(          
crocifissione                                           
(Bali)

:-D        
se ti giri t'inculo                                      
(Lapponia)

:-P         
passami un ferro 7                                
(Danimarca)

:'-(          
mi hai infilato l'uccello nell'occhio        
(Belize)

@_@   
come lumache che limonano                          
(Turchia Europea)

;-)          
david bowie                                             
(Tagikistan)

:-O        
gloryhole                                                    
(Estonia)

=_=       
tutta colpa dei cinesi                               
(Giappone)

:-/          
ma piallati il cazzo                                    
(Capo Nord)

o_o      
perianale                                                    
(Gibilterra)

>_<      
cagati addosso                                          
(Malta)

U_U     
tette cadenti                                                
(San Salvador)

*_*      
t'investo con la macchina                           
(Burkina Faso)

:-*        
herpes                                                           
(Andorra)

*V*      
herpes vaginale                                            
(Andorra)

x_x      
sei peggio di bomba sul monte calvario   
(Corea del Nord)

:-@     
faccia di merda                                            
(Nuova Caledonia)

@:-)    
ti cago in testa                                              
(New Hampshire)

<3       
te lo infilo fino alle palle                              
(Stromboli - est)

26.11.12

Di fretta


Siamo calamite col verso sbagliato.
Io e me.
Lo ripetevi fino a riderne, fino a crederti. Tu, infedele espressione dell'incostante gioco dell'esporti.
E mentre, di soppiatto, balzavi mordace sull'ambizione di te, questa s'allontanava di scatto, quasi a schernirti, a saggiare la tua caparbia stoltezza di rincorrere nuovamente quella linea.

Ho il cuore che mi sanguina. Te lo scrivevi sul viso coi sentieri secchi delle lacrime.
Ma non è tra le tue carte che ho imparato che un cuore senza sangue è morto? (no, non era lì. Ma ti confondo, davvero, come se quell'immagine fuggita dallo specchio si ostinasse a rivelarmi solo la nuca. [tu diresti, come se la faccia della mia calamita si riflettesse sulla tua, uguale e spaventata da sé stessa]. Mi confondi.).

Finivi ogni frase con basta, ricordi vero? E non è mai stato abbastanza, non per le tue illusioni striminzite, la tua bulimica pretesa di capire, di saperla questa vita. O quantomeno di sapere la tua.
Ma non c'era tempo. O spazio.
O te.

Ecco, forse a cercar bene eri tu l'elemento mancante, il calzino spaiato, la macchia che si muove lenta sulla retina e che sparisce quando cerchi di metterla a fuoco.

Non c'era tempo. E tu di fretta.

25.11.12

Credevo che l'azzurro di cinque occhi per me...


Evitando lo stucchevole riassunto delle puntate precedenti, diremo solo che Giuseppe (che ricordiamo, in antico idioma copto significa 'Colui che pensa di essere spiritoso, ma lèvate') ha scagliato il dado con abatantuonesca violenza contro il muro del ministero, questo ha ribalzato a una tale velocità da tornare indietro nel tempo superando a destra la DeLorean e incastonandosi come un diamante nell'argillite di Burgess.

Il dado è stato ritrovato qualche anno fa da un contadino che stava inseguendo un tacchino fuoriuscito dal recinto. Incredibilmente era ancora in ottime condizioni e mostrava finalmente l'esito del mirabolate lancio.
Ebbene sì, l'avrete senz'altro riconosciuta: è l'opabinia regalis, un simpatico animaletto ripescato direttamente da 505 milioni di anni fa.
Come dite? La Terra è stata creata da Dio solo 6000 anni fa? In realtà si tratta di un errore di trascrizione.
La parola ebraica  בראשית (che significa 'in principo') si scrive in maniera molto simile a  מעשה (che significa invece 'rogito'), infatti il brand Terra è stato preso in franchising da Dio all'inizio del 6000 a.C., quando nessuno avrebbe mai scommesso due lire su quella storia dei pianeti  popolati da animali che in qualche modo avrebbero idolatrato colui che avrebbero potuto pensare fosse il loro creatore. Insomma, una serie di condizionali così ramificata che nemmeno i bookmaker londinesi l'avevano quotato. E invece, un po' di fortuna e molta passione ed ecco che è diventato quel che è diventato. Il Briatore che sta nei cieli, così gli piace farsi chiamare.

Comunque, parliamo dell'opabinia.
È un esserino alquanto bizzarro, tanto che il titolo del capitolo di wikipedia che ne parla è 'un tubo, una chela e cinque occhi'.
E infatti è proprio così! Si tratta di una fila di 15 segmenti modello trilobita infilati su un tubo digerente e tenuti fermi da una testa munita di cinque occhi e una proboscide dotata di chela.

Insomma, una cosa così


Che ai più maliziosi sembrerà uno di quei ganci che ci metti un euro e tiri su il peluche, ma io ho capito dove volete arrivare, eh no! Non li avrete i miei soldi!
Ma in effetti, stavolta un termine di paragone mica c'è. Potrei dirvi che i fossili rinvenuti sono di circa 5 centimetri. A riposo però. La domanda che bisogna porsi è la solita, ma quando non è a riposo come va su? Tipo passaggio a livello o tipo scala dei pompieri?
E soprattutto, perché le hanno messo i funghetti dei flipper in testa?
E poi, cinque occhi? E come ce li aveva gli occhiali? Come li metteva non avendo orecchie? Riusciva a vedere un film in 3D? Poteva guardare occhi e tette allo stesso momento?

A Giuseppe, l'altra volta, avevo detto che l'opabinia non è estinta ma che da anni ho in casa  uno splendido esemplare (sì, esemplare è brutto, in realtà si chiama Quintocchi ed è pucciosissimo).
Comunque Quintocchi è una di famiglia.

Condivido con voi un po' di foto private:
Io e Quintocchi che peschiamo al tramonto a Jesolo
Quintocchi che si infila nella valigia appena fatta assieme alle micie
Foto di gruppo al matrimonio di mio cugino
Alla festa di compleanno del figlio di un amico
Ecco, voi non avete proprio idea di quanto affetto riesce a dare con quella sua proboscidina a forma di tubo aspirapolvere, e poi quando ti guarda con quegli occhioni. Quei cinque occhioni. Proprio non si riesce a dirle di no.

(Ah, per tutti i feticisti. Ve la ricordate quella cosa della regola 34? No, niente. C'è un hentai che si chiama Masha's Opabinia, ma non sarò di certo io a linkarvelo).

Bon, basta.
C'è chi si era prenotato per lanciare il dado, ma qui, lo ricordo, ognuno fa come cazzo gli pare.
Quindi, stocastico.

Ah, c'è sempre in coda il pesce blob che era uscito a Orsa Bipolare col suo doppio lancio.
Riallego foto di Orsa mentre lucida l'argenteria.

23.11.12

Presepe morente


Ha fatto scalpore, qualche giorno fa, la dichiarazione di Palp Maled Benedetto XVI sull'assenza di bue e asinello nel luogo in cui nacque coso lì, ehm, Gesù.
Diretta quanto efficace la motivazione: due animali in un luogo così ristretto avrebbero troppo puzzato da stallatico (sì, lui ha detto merda ma questo è un blog pulito e certe cose non si dicono).



Insomma, anni e anni di presepi buttati nel cesso, iconografia ufficiale da modificare, migliaia di statuine che andranno a riempire i tristissimi sacchetti di plastica con gli animali della fattoria.

E l'arte, ah l'arte. L'arte che a 'sto punto si è resa fallace a posteriori, con tutti quei quadri raffiguranti le calorifere bestiole, eh sì, perché ce ne sono. Sono andato in cerca.



È inutile che stiate tutti inginocchiati, tiratemi su! Ma vi sembra igienico? Ma il protocollo non esiste? Ma che cazzo, ma non li avete ancora scoperti i batteri in questo universo?

Che carini, un agnello sacrificale! Sarà mica un simbolo, vero? C'è qualcosa che dovete dirmi? C'è qualcosa che non soooo???

Mamma, vedo la gente morta!


Non vorrei fare quello che è appena arrivato e già sa tutto lui, ma c'è un enorme meteorite che si sta schiantando sulla mangiatoia. Adesso creerò Bruce Willis!

Scusate, perché negli altri presepi ci sono i pastori che cantano, i doni, le feste, l'alleluia, i re magi con la mirra e a me è toccata la vecchiaccia vestita a lutto?

Mamma, perché c'è un altro bambino uguale a me? - È un clone, tra 33 anni tu morirai e lo faremo apparire dicendo che sei risuscitato! (Da notare angelo drogato che molesta passante sulla destra!)

Mamma, ma perché il papà è così triste? - Beh, a causa della legge sulla fecondazione eterologa non l'hanno fatto assistere al parto (e la stronza della ginecologa gli ha detto che avevi il suo stesso naso!)
Adesso srotolo il panno et voilà, le macchie di placenta sono sparite e il tessuto non ha perso il suo bianco splendente. Grazie al mio nuovo detersivo senza candeggina!
Scusate, ma quello lì dietro sono io da grande??? Ma che fine di merda! Ammazzatemi subito, vi prego...

Se lo tengo mummificato fino a 33 anni non riusciranno mai a crocifiggerlo. Non troverebbero le braccia!   



22.11.12

Polpo contundente



Latito.
Lo ammetto.
È che non c'ho proprio la testa. Quindi latito.
[ma se io latito latito mica faccio un illecito... etc etc etc]

A continuare così mi sa che se ce la faccio proseguo su questa strada: un animale strano copiato da wikipedia alternato a una recensione di fumetto fatta invertendo l'ordine dei commenti nel forum di Comicus. Facile e indolore: come il double anal.

L'ultima volta Orsa Bipolare ha sfoderato dal sacchetto magico del caso il temibile pesce pipistrello dalle labbra rosse.
Orsa in un raro momento di svago preletargo
Subito dopo ha preso in mano la situazione Ciku, che con un rapido ribaltamento di fronte ha incantato tutti con il famoso lancio del dado "alla goriziana x2", abbattendo i birilli del filotto, un imponente ginkgo biloba di passaggio, quattro suore con effetto domino e posizionando il dado sul polpo dumbo.



Prima di parlare del polpo però, parliamo di Ciku.
Il ciku è un frutto della famiglia delle sapotacee ed è fatto più o meno così
Questa forma non mi è nuova!
La matita rossa e blu è d'ordinanza.
(ah, il sapote fa cagarissimo!)

Comunque vabbé, ambasciator non porta pena. Scriviamo di 'sto polpo e facciamola finita.

C'ho le scarpe da antinfortunistica
Il polpo dumbo è un simpatico animaletto che vive in un luogo non ben definito dell'oceano Pacifico.
Ne hanno visto uno a 7000 metri di profondità,  nuotava a casaccio. I sonar hanno raccolto solo un'unica, ripetuta frase:"navigatore di merda, navigatore di merda!"
Una delle caratteristiche tipiche del polpo maschio è quella di non fermarsi mai a chiedere indicazioni.

Il maschio e la femmina differiscono per le dimensioni, che magari qua sulla terraferma non è che contino molto (non contano vero?) ma nell'oscurità perenne delle profondità marine quel centimetro in più può fare la differenza tra 'ma questo non è un tentacolo: scopiamo!' e 'sento la tua voce ma non riesco a trovarti. No, basta non sento più nemmeno la voce.'

Tra l'altro, abbiamo detto animaletto ma pare che alcuni esemplari arrivino a superare il metro e ottanta, che confrontato con un Raul Bova (misura ufficiale per gli animali marini) dà un rapporto di 1:1.

Raul Bova durante una misurazione nei fondali
Comunque la dote principale del dumbo è quella di assumere un aspetto differente in ogni foto in cui compare. Pare che questa peculiarità sia frutto del lento lavoro della selezione naturale, il polpo dumbo infatti è un animale dallo spiccato umorismo e amante degli scherzi, tanto che presso alcuni popoli viene soprannominato il Massimo Boldi delle Marianne. Le gag tipiche che suole riproporre sono due: quella dello supercazzola annodata ai calamari giganti (che ricordo, sono chiamati i killer dell'oceano) e quella al bar delle orche assassine.
Praticamente arrivano in due di fronte a un calamaro e gli porgono il tentacolo per presentarsi, poi un altro tentacolo, poi un altro. Alla fine si sostituiscono rapidamente di posto e gli fanno una gassa d'amante doppia che manco capitan Findus. E tutti giù a ridere.
Oppure vanno al bar delle orche e chiedono al barista se c'è la signora Madonna. E il barista 'Madonna, c'è Madonna? Orca Madon... e non riesce nemmeno a finire la frase, che tutti scoppiano a ridere a profusione come se non ci fosse un domani.

Ecco, di solito capita che appena scemato il momento ilare le vittime dello scherzo se li divorano.
Per questo è d'obbligo per il polpo mascherare la propria identità in stile Diabolik.

Carta d'identità

Patente nautica


Foto licenza di pesca
Travestito da fantasmino del Pac-man per halloween

Fermo-immagine rubato da filmato pornografico su Octopussy-tube
 
Ah, si chiama dumbo perché ha due pinne a forma di piccole ali al lato di quella che un alieno di Mars Attack chiamerebbe testa. Ma questo non interessa a nessuno.
(Lo so, un po' più di informazioni scientifiche reali ci stavano. Ma pare che nessuno sappia niente di 'sto minchia di polpo, se non che con le patate ci fa la sua porca figura. Dunque, se andate a 4000 metri di profondità per fotografare il polpo dumbo portatevi le patate!)

Ecco, basta.
Se qualcun altro vuole lanciare il dado c'è spazio per tutti.



19.11.12

Un polpo alla gola ovvero zero ricalcare


Chi ha la mia età se lo ricorda.
Vorrei dire che sembra ieri, ma non lo è. E non lo sembra, no.
Però ritorna ai pensieri con quel brivido che solo il ricordo di una sensazione sa destare.

Primi anni novanta, ne parlavano tutti.
Ne parlavano i giornali, le tv, i ragazzini incancreniti sui videogiochi al bar, le mamme, ne parlavano le mamme, e noi.

Noi ne parlavamo con quella luce negli occhi che solo la fiamma della passione ha la capacità accendere.

Io ero uno di quelli che non ne aveva mai preso uno. Inverno 1991.
Inverno/inferno, si è iniziato a scherzare così da quel giorno.

Insomma, a un certo punto della tua vita capita che arriva qualcuno che parla con te con un linguaggio che nessuno aveva mai utilizzato.
Ti dice le tue cose, quello che sei, quello che vorresti e non sai, che potresti e non sei.
Tu sei lì, perso nel mondo come tutti, in cerca di un significato per troppe cose, lo stesso significato per tutte le cose, ecco, sei lì e arriva uno che fa fumetti e ti affascina.

Ti affascina perché lo senti che in mezzo a tutto quell'aggrovigliarsi di chine nere sta parlando di sé. E non è finzione, no, perché lo percepisci quando le cose sono vere. Parla di sé, di quel che non va, di quel che sente che non va, e pare che ti stia dicendo che lo sa, lo sa che anche tu che sei lì con quelle pagine sporche tra le mani senti quelle cose e ti ci ritrovi. Capisci qual è il messaggio velato tra le vignette e ti coccoli in quel tuo farne parte, e partecipi anche tu a quel gioco di autopsicanalizzazione, consumi le tue angosce leggendo così come chi ha scritto ha consumato le sue.

O forse erano loro, le angosce, a consumare entrambi. Non lo so.

So che c'era quella poesia che mi accompagnava, il gusto accogliente delle citazioni, dei rimandi.
Il riferimento al conosciuto per palesare gli aspetti più indecifrabili dell'inconscio, della realtà, dell'irrealtà addirittura.

Sembrava tutto facile quando ho deciso di scrivere questo pezzo, e invece mi ritrovo qui impantanato su una strada percorsa troppi anni fa.

È che quegli elementi, insomma, quegli elementi io (e ne parlo con gli occhi di uno che stavolta non ce l'ha quella fiamma) in Zerocalcare li ho ritrovati.

Perché se mi guardo intorno, anzi se mi guardo indietro, l'impressione è proprio che fino a oggi da quel Dylan Dog, da quell'illuminato Tiziano Sclavi, da quei racconti accoglienti e plebiscitari, non ci sia stato nulla di simile se non questo Zerocalcare.

Contesto differente, fumetto differente, poetica differente, eppure risultato simile.

(ho anche cercato in giro per l'internet se qualcuno avesse già fatto questo parallellismo, ma pare che no. Forse sono stupido.)

E la cosa che fa più specie, non so se da un certo punto di vista faccia tristezza ma fa specie,  è che probabilmente il target è rimasto lo stesso.
E il merito di Michele Reich (si chiama così) è stato quello di aver travolto con l'onda del suo Un polpo alla gola anche quei ragazzini del '91 (ora più che trentenni) rimasti immuni all'esplosione dylandoghiana ma soccombuti al fumetto grazie all'opera del fumettista romano.

In questi casi si dice fenomeno. E lo è.

Potrei parlarne del libro, sì.
Ma perché?

Serve davvero la recensione del libro di un autore che in questo istante è posizionato qui?
Da notare che al quarto c'è anche l'armadillo!

Un polpo alla gola non ha bisogno di altre parole, è un'opera con cui Zerocalcare ha dimostrato di saper raccontare, di essere ben di più del giochino ammiccante dei personaggi amarcord e della storiella isolata.

Già, La profezia dell'armadillo l'avevo tenuta lì, nel purgatorio delle decisioni, rimandando il giudizio, procrastinando come solo noi trentenni sappiamo fare, deresponsabilizzandoci perfino da noi stessi. Non ero convinto del tutto, avrebbe potuto adagiarsi su quel modus operandi, sarebbe potuto ritornare sulla scena del delitto, magari gli sarebbe venuto bene copiare da sé stesso.

Invece no, mi ha sorpreso.

Ecco, niente. Compratelo.




16.11.12

Labbrosario


[riassunto delle puntate precedenti: d20, dugongo, apecar, Steven Tyler, tetrapack, Orsa che tira il dado ... and the winner is: il pesce pipistrello dalle labbra rosse!

Il PPDLR è un animale fantastico la cui principale caratteristica è quella di non comparire con nessuna informazione interessante né su wikipedia né in nessun'altra pagina in italiano (a parte questa, che però deve ancora essere scritta, ma lo sarà, ma ora non lo è. Insomma, a fronte del fatto che proprio in questa pagina (che è l'unica interessante in italiano sul PPDLR) si affermi che non esiste nessuna pagina interessante in italiano sul PPDLR rientriamo decisamente nell'ambito del petitio principii, cosa che secondo l'attuale legislazione dovrebbe far terminare immediatamente questo post.)

Per preservare il vostro intrattenimento quotidiano però, ho riprogrammato il software come nel test della Kobayashi Maru.

Iniziamo dunque col dire che il PPDLR è questo qui
uauaua uaauaauaaa uauaua uaauaauaa (E. Morricone)
 
Nessun fotomontaggio, giuro. L'espressione è proprio quella da Clint Eastwood in Gran Torino
L'espressione che ha in quale parte del film? Tutto!
In realtà il nome pipistrello deriva da due particolarità di questo simpatico animale marino che vive nei pressi delle isole Galapagos (quelle di Darwin sì, intelligentoni...), 30 metri sotto ai pressi delle Galapagos.

La prima cosa è che propro come il pipistrello anche questo pesce non è un uccello (come già accennato nel post precedente, ritorna anche qui l'antica disputa nord\sud tra pesce e uccello. L'oggetto del contendere, tra l'altro, è spesso la topa. Indubbiamente mammifera.)

La seconda, e più inequivocabile caratteristica, è che per gli antichi abitanti delle coste peruviane PPDLR era identico a Batman
Roobiiiiin
Scherzi a parte, lo chiamano pipistrello ma mica si è ben capito perché.
Fatto sta che non nuota.

Si sposta con dei saltelli utilizzando le pinne del petto(vedi fig 1) come delle zampine.
Zompetta.
Diceva un sito anglofono di cui ho perso il link che le rare volte in cui nuota lo fa agitando in modo buffo la parte posteriore.

Dunque, te ne vai in giro che sembri Clio MakeUp in versione water resistant, quando ti muovi sculetti come una corriera andina. Insomma, fatti delle domande. (Che mica c'è niente di sbagliato, sia ben chiaro, ma siamo al secondo post e abbiamo già toccato due volte il concetto di contronatura.
Non può essere che la svergognata sia così supponente da non corrispondere mai alle nostre esigenze vetero-religiose. Ecchemminchia, cambiamola 'sta cazzo di natura!)

Dato che nella scorsa puntata era stato chiarificatore il trucchetto del confronto con un oggetto noto, ho deciso di procedere anche stavolta con tale tecnica.

Il PPDLR è un esserino di 15 cm di lunghezza e una curiosa protuberanza rossa che si apre sulle labbra. Per dare un senso a queste misure astruse, ovviamente non concepibili dal cervello umano, le metteremo a confronto con Rocco Siffredi.

Rocco win! (e la sua imitazione del PPDLR è stata epocale. Oh, che serata ragazzi!)

Il PPDLAAG, azz scusate, quello era il pesce pipistrello dalle labbra alla Angelina Jolie, mi sono confuso.
Vi mostro la foto però


Dunque, dicevamo. Il PPDLDB. No, cazzo. Questo è il pesce pipistrello dalle labbra di Belen.





(E tu, simpatica lettrice di questo blooog! Tu che sei la donna che non deve chiedere mai, tu che vali, tu che mi mangio una fiesta e torno subito dolcissima, tu che ci vorrebbe un po... un pocket coffee.
Vuoi vedere le tue labbra sul simpatico visino alieno del pesce pipistrello? Manda una foto alla mail in sovraimpressione e partecipa al gioco dell'autunno! Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo mail...)

Ah, il PPDLR è carnivoro e (come la rana pescatrice) utilizza una pronunciata protuberanza dalla vistosa punta rossastra per attirare le proprie prede. Come Rocco.

E anche per oggi abbiamo finito.

Chi è il prossimo a lanciare il dado?

Fffff... fffffff...