26.4.13

La prova del no


Ma il punto è: qual è la soluzione migliore?
Anche a fidarsi del proprio istinto, della propria esperienza va sempre a finire che qualche eccezione s'impiccia degli affari nostri. Quella variabile che per scarto probabilistico diffidi sempre dal contemplare.

Che mica serve essere Popper o tacchini per capire che le serie spesso non sono così serie.

E quindi, a volerla sapere davvero 'sta soluzione migliore, che si deve fare?
Magari la prova del novero, direbbe qualcuno.

La prova del novero funziona che dato A la soluzione migliore B è scelta tra tutte le varianti che vanno da A ad A. (e si sa quanto ci può stare tra una cosa e sé stessa).

Se per esempio avessi voluto scrivere che so un post intitolato "Il sonno della ragione genera mostri", per costruirlo al meglio mi sarei dovuto porre il problema di come sarebbe stato invece scrivere "Il sogno dell'arancione genera mosti" con la storia di un Hare Krishna che inizia a produrre vino, oppure "Il sorcio della regione venera chiostri" su una specie di ratto autoctona che vive prediligendo i chiostri dei conventi e si nutre essenzialmente di ostie non consacrate, e magari "Il giorno nella frazione genera tosti" sulla durezza della vita di periferia e su quanto ti tempri (vaghi accenni a Ramazzotti). [considerata ma scartata "Il sommo della frizione genera tosti" perché ritenuta troppo volgare].

Ecco la prova del novero è così, conviene provare tutto, non fermarsi alla prima sensazione procedere. La prova del novero alla fine mica serve per trovare la soluzione migliore, ma per rivalutare le  peggiori. Che poi è un po' dire che serve a vivere.

Ah, e per la cronaca la prova del nove non è che sia poi tanto migliore eh.
Avete presente quella cosa che alla fine di un'operazione ci metti una bella croce sopra? No, non quando sbagli che cancelli, no, proprio quando fai la croce tipo aiuto aiuto Dracula e ci metti i numeretti secondo regole alchemiche tramandate di generazione in generazione, maestraaaa!

La prova del nove funziona grazie all'aritmetica modulare. Ma tipo i Greci che non conoscevano la matematica modulare conoscevano la prova del nove. Quindi è nato prima l'uovo o la gallina? (l'uovo. Di dinosauro.)
Comunque il modulo 9 permette di calcolare la congruenza del numero semplicemente sommando le sue cifre fino ad ottenere la radice numerica, anziché operando la divisione per 9 per ogni termine.

Cioè, se tu sommi le cifre del primo numero e le moltiplichi per la somma delle cifre del secondo numero ottieni la somma delle cifre del risultato della moltiplicazione dei numeri originari. Che per noi profani è uguale al teorema di Pitagora visto da qui.

Comunque, in caso di esito negativo possiamo essere certi che il risultato è sicuramente sbagliato. In caso di esito corretto abbiamo invece l'11% di probabilità, una possibilità su 9, che sia un falso positivo.
Vatti a fidare!

Che ad aver saputo prima che la prova del nove è una cazzata e che potevano esserci dei falsi positivi, beh, magari avremmo visto tutto da un altro punto di vista.







2 commenti:

  1. avviso sempre che la prova del nove può essere ingannevole. ma tanto la sbagliano comunque.

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...