19.3.13

Senza titolo


Vi racconto un aneddoto.
Due anni fa, era aprile, stavo partecipando a una maratona di avverbi. Era sera già, quindi non c'era il sole, ma il tempo era stato clemente per tutta la giornata. Anzi, possiamo pure dire che l'estate bussava fremente alle porte di quel tempo.
Mi ero incaponito su un fallimentarmente da più di quindici minuti, pur sapendo che sarebbe stato necessario passare oltre, desistere in modo strategico per recuperare quel mio sfortunato incamponimento. Eppure rimanevo lì, la penna stretta tra tre dita e le labbra a separare gli incisivi.

Gli avverbi in -mente si riparano dietro l'egida del dubbio. Mentre li scrivi sei lì che ti chiedi: e se stessero parlando di me? Stanca-mente, Perduta-mente, Sciocca-mente.

Fallimentar-mente. Non colsi subito la cosa, quando sei troppo concentrato su una soluzione ti sfugge addirittura la soluzione più grande in cui essa è contenuta.
Fallimentarmente.
Quante altre volte sarebbe capitato che per vincere avrei dovuto perdere?

A un tratto si fece avanti uno del pubblico, si chinò sul banco dove avevo abbandonato il peso di tutti i miei tentativi e guardandomi negli occhi mi disse: lo sai vero che quando è tutto falso la verità diventa essa stessa una menzogna?

Fine dell'aneddoto.

Lo sai vero che quando è tutto falso la verità diventa essa stessa una menzogna?

Non lo sapevo.
E prima d'oggi, prima di mettermi a scrivere questo post che è il cinquecentesimo, non c'avevo più pensato.

Lo ammetto, mi sarebbe piaciuto arrivare a questo traguardo e viverlo come fosse stato una festa.
L'inequivocabile dimostrazione che anche per me, per la mia capricciosa discontinuità, potesse sussistere una redenzione fatta di costanza, un percorso regolare, addirittura assiduo.
Mi sarebbe piaciuto, sì, ma non sarebbe stato giusto.

Va bene, togliamoci 'sto sasso dalla scarpa e ricominciamo a camminare: questo non è il cinquecentesimo post!

No, non è il solito giochino dei conteggi e se moltiplichi per phi allora e sì perché era tutto in base 8 e che binario si chiama così perché tre-no.
No, questo non è il cinquecentesimo post che scrivo perchè i post che ho scritto sono zero.
ZERO.

E pensare che a volte, in qualche commento, l'ho detto addirittura a mo' di scherzo. Un bieco trucco per cercare di ripulire la coscienza.
Ma l'acqua sporca dell'imbroglio non si può usare per mondare i propri peccati.

Devo dire che non è nemmeno imbarazzo ciò che provo, forse è il preambolo dell'atarassia, non è imbarazzo e non avrei voluto ingannare nessuno se non me stesso. Ché orgoglioso non lo sono mai stato, è che, sì insomma, è come quando da ragazzino vedi quelli che suonano la chitarra e sai che tu non potrai mai perché ti manca un pezzo di dito.

Ecco, quando ho aperto il blog speravo che quella mancanza fosse supplita da altro, ma no, non la suoni la chitarra senza un dito.

Questo blog è tutto copiato!
Dall'inizio alla fine, ogni parola, ogni virgola. Perfino il titolo.
Ogni giorno riporto i post da un blog danese che si chiama http://forelobig.blogspot.com.
Sono loro quelli bravi, quelli che vi hanno fatto sognare, ridere, pensare, innamorare, arrabbiare, discutere, eccitare.
Freden Grundtal e Bolmen Gasgrund, a loro va il merito di questo cinquecentesimo post, e del primo, e del trecentoventinovesimo.

E niente, spero solo di non aver offeso nessuno. La cosa mi è sfuggita un po' di mano, lo ammetto, ma chi è che non ha mai sbagliato?
Tutti perfetti voi?
E le foibe?

So che vi starete chiedendo adesso cosa succederà?
Nella migliore (o peggiore) delle tradizioni italiane potrei fregarmene, andare avanti per la mia strada come se niente fosse, anzi magari potrei iniziare a copiare da JogerssonMaelstroom che è un blog ancora meglio.
Ma non sarebbe corretto.
In verità quel che è emerso è che non ho proprio il titolo per continuare a ingannarvi con le parole.

Quindi se riesco mi prendo una bella pausa di riflessione, dieci giorni sabbatici, tipo fino ad aprile che è un mese di merda per l'umanità in genere, e poi ne riparliamo magari tutti insieme.
Si fa una bella riunione in streaming e si decide tutti quanti cosa fare e dove si vuole andare.

#fine

[vi scrivo una cosa ke nn cè nel sito danese, robba mia quindi, niente di tradotto. Che magari se mi va in questi gg qualcosa la posto uguale, ke sono loro ke fanno la pausa mika me.]


39 commenti:

  1. ma anche nel blog danese dicono di aver copiato da un blog danese che in realtà è il loro stesso blog. un'autocopiatura all'infino. l'estrema dimensione blògghica.
    fighi, 'sti danesi.

    cè guevara. sistema!

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    1. (ah no, scusa, scema io, non sistemare. ci arrivai tardi)

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    2. i danesi sono avantissimo... in danesia siamo già nel 2054, c'è già Gaia

      (meglio del solito, vedi che a leggermi migliori...)

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    3. (a leggere loro, a questo punto)

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    4. (beh, la fatica di passare tutto su google translate l'ho fatta io)

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    5. (vale di più il contenuto o il contenitore? o il conte?)

      aprile e conti per lo più son traditori

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    6. i conti e gli aprili tornano sempre...

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    7. beh, i conti senza l'oste in effetti non tornano. Gli aprili sì, aprile è deostizzato

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    8. basta non aprire le porte

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    9. i cinesi dicono aplile

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    10. i soliti luoghi comuni. i cinesi dicono 四月

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    11. sei il traduttore più veloce del west. immagino tu non senta dolore con lo sguardo nel sole

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    12. ho anche il ferro nel braccio... ortopedico di merda

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    13. Colpa del cavallo... Cavalli di merda. Fortuna che adesso sono sparsi nella qualunque di mezza Europa

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    14. cavalli e ortopedici dei paesi tuoi

      (cmq anche la carne di cavallo ha molto ferro quindi state pari)

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  2. Io penso solo che tu sia un gran figo, un genio del male, un assoluto pazzo.
    Mi hai risollevato la giornata, giuro.

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  3. Molto interessante quel blog danese. Certo, c'è da dire che i blogger danesi ormai li trovi un po' dappertutto, Padova compresa...comunque buon sabba sabbatico (sembra soltanto ieri che sbagliai il mio primo pò da queste parti, ma ero così giovane e tu ancora non mi avevi addestrato...queste sono esperienze ke ti temprano, ne esci una persona molto più meglio di quella ke eri)

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    1. risparmiamoci pure i salamelecchi. E anche le facili ironie.

      Ieri hai scritto perché con l'accento sbagliato, prova ad andare a rivedertelo. Non ho detto niente.

      Non farmene pentire.

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    2. Nessuno è perfetto...non essendo io nessuno posso anche commettere piccoli errori e/o sviste (certo non lo prenderò mai il Pulitzer di 'sto passo). A proposito, è ancora valido il diritto di rimanere in silenzio altrimenti tutto quello che dico -o scrivo- può essere usato contro di me? E voglio sperare che per la telefonata e l'avvocato non ci siano problemi...
      P.S. Comunque sia chiaro che apostrofandomi in questo modo sei riuscito ancora a gelarmi il sangue nelle vene, eh

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    3. Nessuno è imperfetto.

      Noi siamo i giovani del web, qui ognuno vale uno. Io valgo uno, tu vali uno, egli vale uno. Indicativo presente. Da imperfetto a presente, è il bello della rete. Dove rimanere in silenzio non solo è un diritto ma anche un dovere, dove l'Islanda è il paese più figo del mondo, dove ogni complotto è solo un complotto, cioè, il complotto non è veramente un complotto ma c'è un complotto che vuol farci credere che ci sia un complotto.(lo so lo so, non devo più andarci su quel blog...)

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    4. Certo che non devi più andarci, ma i Rettiliani che si nascondono nella terra cava potrebbero notare la tua assenza e venirti a prendere direttamente a casa...non so se sei disposto a correre questo rischio

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    5. Quelli sono i mostri Haniwa.

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    6. Anche l'Impero dei Dinosauri non scherzava un cazzo, ai tempi...grande affollamento nei sotterranei comunque, dev'essere un casino pauroso.

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  4. ma questo post te l'hanno commissionato su domanda dei danesi, o sei tu che commissioni ai danesi i tuoi?

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    1. in realtà è partito tutto da un sito turco che però adesso han chiuso

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...