21.7.14

testé


Ho vissuto un'esperienza pre-internet. Per questo non ci sono. Non dovrei scrivere nemmeno questo post. Ma ho azzardato, al mio solito. Ci sono istanti che ti arrivano dopo, ti colpiscono dopo tre giorni come Ken Shiro quando ti preme un punto di pressione, e allora la testa ti esplode e a me è esplosa. Mi è capitato una cosa simile tempo fa, c'avrò avuto quindici anni, forse uno in più, l'ho vista e tutto sembrava terminato lì, un saluto, un sorriso (suo), una mano che ruota sul polso in un ciao svogliato ed effimero. Poi dopo tre giorni mi invade, non so pensare ad altro, mi scoppia la testa da quanto è piena di lei, come quando Ken Shiro ti preme un punto di pressione e dopo tre giorni che vivi con quel patema, magari mentre mangi o sei in bagno boom, la testa ti esplode e puoi finalmente smetterla con quell'ansia. Capisci che con queste premesse non è che puoi girare molto tranquillo per strada, con questo ritardo d'emozione che ti si insinua tra un respiro e l'altro e non ti permette di viverti. Comunque, era solo un esempio, non c'entra la cosa in sé, era per spiegare come succedono questi garbugli dell'essere. È che ho avuto un'esperienza pre-internet, di quelle che non lo sai dopo tre giorni cosa potrebbe succederti. Quindi meglio se adesso non scrivo. Domani forse, se non mi scoppia la testa.

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